Tour della Scozia
ALLA SCOPERTA DELLA SCOZIA
TOUR DI 10 GIORNI
Il nostro racconto di viaggio giorno per giorno alla scoperta dell’affascinante Scozia.
Un viaggio straordinario tra castelli, laghi, scogliere, terre magiche e arte incontaminata.
Giorno 1
Atterriamo all’aeroporto di Edimburgo intorno alle 20:00 e, dopo aver recuperato i nostri zaini da viaggio, ci dirigiamo alla stazione degli autobus per raggiungere il nostro alloggio.
(Preciso subito che, per scelta, abbiamo prenotato solo le prime due sistemazioni, mentre il resto degli alloggi li abbiamo cercati e trovati al momento, man mano che raggiungevamo le “tappe” del nostro tour).
“Container Hostel”, questo il nome dell’ostello poco lontano dal centro di Edimburgo. Purtroppo rimaniamo subito molto deluse da quella che, su internet, sembrava una struttura nuova e confortevole e, invece, si è rivelata una palude indecente, al limite dell’ammissibile. Non entro nei dettagli ma ve lo sconsiglio vivamente.
Giorno 2
Partiamo alla scoperta della favolosa capitale scozzese: non può non colpirci subito il maestoso castello che si erge sulla “Old Town”, la parte antica della città.
Decidiamo di non fare la visita guidata del castello e guadagnare tempo per vedere il più possibile; proseguiamo lungo “Royal Mile”, la strada principale che scende verso la “New Town” e presto troviamo “The Scotch Whisky Experience” un bellissimo museo moderno sulla storia e la lavorazione del whisky, con tanto di percorso itinerante a bordo di una “botte” mobile e assaggi finali (molto piacevole e suggestivo, al costo di 14,50 £).
Nel pomeriggio saliamo verso il punto panoramico più bello della città, il parco di “Calton Hill” che offre una vista magica sia di giorno che di notte.
Dopo aver aspettato il tramonto per scattare qualche foto scendiamo di nuovo per dare uno sguardo veloce all’esterno della Holyroodhouse, residenza reale usata dalla regina in alcuni periodi dell’anno. Continuiamo il giro per le vie del centro e ci ritroviamo immersi tra la folla spettatrice delle tante improvvisazioni che gli artisti dell’ “Edinburgh International Festival” offrono ai passanti per incoraggiarli a partecipare ai vari spettacoli previsti: esibizioni di danza, opera, musica e teatro che replica watches portano una ventata di colore ed euforia in tutta la città.
Una cenetta veloce in uno dei tanti Pub caratteristici e ritorno in ostello per la seconda ed ultima notte a Edimburgo.
Giorno 3
Trascorriamo la seconda mattinata a Edimburgo cercando di cogliere più dettagli possibili da portare con noi: i vicoli, le strade, le persone, l’atmosfera inconfondibile di una città ricca di storia e tradizione riconducibile per alcuni tratti alla capitale inglese.
Verso l’ora di pranzo, munite di “explorer pass”, (rivolgetevi ad uno dei tanti sportelli informativi che trovate alla stazione dei bus e scegliete il pass più consono alle vostre esigenze) partiamo in autobus alla volta di Blair Atholl per visitare Blair Castel, uno dei tanti favolosi castelli tesoro della Scozia, con la peculiarità di essere totalmente bianco al suo esterno.
Arriviamo in meno di tre ore e dopo aver percorso il lunghissimo viale d’ingresso, ci lasciamo incantare dal fascino di un castello davvero fiabesco. Entriamo per la visita delle varie stanze e dopo circa un’ora siamo già all’uscita; pranziamo alla mensa del castello ad un prezzo ragionevole e prima di andarcene visitiamo anche l’immenso e curatissimo giardino di Ercole. Circondate da laghetti, ninfee e papere ci intratteniamo per rubare qualche bella foto (castello + giardini £11); per chi vuole, ci si può addentrare nel “bosco di Diana” e cercare la sua scultura.
Intorno alle 18 prendiamo di nuovo l’autobus che in altre due ore ci porta fino alla città di Inverness, punto nevralgico e capitale delle Highlands.
Appena fuori dalla stazione chiediamo indicazioni per il secondo B&B prenotato on-line e la coppia di signori a cui ci rivolgiamo si offre addirittura di accompagnarci in macchina. Arriviamo così alla “Struy guest house” e ci sistemiamo nella carinissima camera floreale. Usciamo per cena lasciando le visite per il giorno successivo.
Giorno 4
Ci mettiamo presto in marcia verso il famosissimo lago di Loch Ness; chiediamo qualche informazione alla stazione degli autobus e acquistiamo per £20 uno dei vari pacchetti: “giro in traghetto sul lago con visita alle rovine di Castle Urquhart”.
Partiamo così alla ricerca di Nessie: dopo un piccolo tragitto in bus saliamo sul battello a due piani che permette una buona vista da ogni posizione; una volta raggiunta l’isoletta ci lasciano un’ora di tempo per visitare le bellissime rovine di Urquhart circondate da una curatissima distesa di verde e dai colori che il sole riflette sulle acque del lago.
La giornata è molto piacevole, leggermente ventosa ma ideale per ammirare i panorami cartolina che offre il lago e percepire l’atmosfera di un luogo fermo nel tempo e avvolto in quest’ antica leggenda. L’intera visita dura circa due ore e una volta terminato il tempo a disposizione passiamo attraverso il classico negozio di souvenir e poi risaliamo in autobus per il rientro.
Al ritorno dall’escursione cerchiamo una panchina esposta al sole nel lungo fiume di Inverness e ci mangiamo un panino in pieno relax.
Durante il pomeriggio visitiamo bene la città passando per Church Street, la via più antica della città, il modernissimo Ness Bridge, (bellissimo ponte illuminato che di sera offre uno spettacolo di luci riflesse sull’acqua) e ogni tanto ci addentriamo nei vari negozi tipici dove si trovano i tradizionali kilt e tutta una serie di capi di abbigliamento fatti in tartan.
Per chi non lo sapesse, in Scozia si cena molto presto per poi ritirarsi in casa con le proprie famiglie, perciò è molto difficile trovare ristoranti aperti dopo le 21:00; l’unica soluzione è trovare un pub che offra anche cibo fino a tardi ma non è sempre semplice, soprattutto nelle piccole cittadine. Noi ci accontentiamo di un po’ di pollo e patatine che mangiamo in ostello. Dopo una bella doccia e una piccola passeggiata nel quartiere decidiamo di andare a dormire.
Giorno 5
La mattina del quinto giorno lasciamo Inverness per dirigerci verso l’isola di Skye, fermandoci prima al castello simbolo delle Highlands, citato in classifiche di ogni genere e set di numerosi film: Eilan Donan.
La fermata del bus si chiama proprio “Eilan Donan” quindi è impossibile sbagliare; il posto è isolato e oltre al favoloso castello nei dintorni non c’è davvero nulla, a parte il negozietto di souvenir e una piccolo punto di ristoro. Posizionato su un’isoletta, collegato alla terra ferma da uno stretto ponte di pietra e circondato da laghi e montagne offre uno degli scenari che più mi hanno colpito.
La giornata purtroppo non è delle migliori e ci ritroviamo bagnate da una leggera pioggia intermittente ma, riusciamo a scendere ai bordi del lago che bagna il castello per scattare meravigliose foto piene di riflessi e giochi di luce. Non entriamo all’interno del castello per scelta dopo aver letto recensioni contrastanti ma ci sediamo a bere un tè per goderci la vista dalla vetrata del bar.
Nel tardo pomeriggio riprendiamo l’autobus nello stesso posto per raggiungere l’isola di Skye attraversando il maestoso Skye Bridge e prima di arrivare a Portree (capitale e città principale dell’isola) superiamo chilometri e chilometri di praterie, abitate solo da numerosi pascoli.
Una volta scese a Portree ci mettiamo subito alla ricerca di un ostello per la notte: sfortunatamente inizia a piovere forte e dobbiamo presto rifugiarci in un pub; chiediamo al proprietario consigli su dove passare la notte e lui desolato ci risponde che quella è la settimana degli “Highlands Games” (manifestazione sportiva che comprende varie discipline di antica origine, tipiche della cultura celtica e scozzese) quindi è pressoché impossibile trovare posto in quanto la città è piccola (2500 abitanti) e le Guest House non sono molte; tuttavia, con molta gentilezza ci indica la via in cui poter trovare qualcosa. La pioggia diminuisce e ne approfittiamo per ripartire, iniziando a bussare porta a porta alla ricerca di fortuna. Dopo l’ennesimo tentativo e poche speranze rimaste, un signore molto cordiale ci accoglie praticamente nella sua casa e ci offre l’ultima stanza rimasta.
Giorno 6
Dopo l’abbondante colazione e la lunga chiacchierata col padrone di casa, che non sembra volerci lasciar andare, ci rechiamo all’ufficio informazioni dove chiediamo dei vari tour disponibili dell’isola e optiamo per il tour completo lungo le coste con il tipico bus aperto a due piani.
Ci procuriamo un pranzetto al sacco e partiamo per il giro panoramico: passiamo attraverso la spettacolare penisola di Trotternish che vanta paesaggi davvero scenografici, caratterizzata da scogliere e strapiombi rocciosi; facciamo una sosta per ammirare Kilt Rock (un’affascinante cascata sul mare), scattiamo qualche foto d’obbligo e ripartiamo.
Le soste seguenti riguardano sempre scorci suggestivi, dominati dal verde vivo della vegetazione, pascoli e vento perenne; riusciamo anche ad avere un incontro ravvicinato con una pecora del posto che dopo averci concesso qualche foto se ne torna al suo gregge.
Altra sosta prevista è al Castello di Dunvegan nel versante occidentale dell’isola (visita castello + giardini £ 12.00).
Avendo poco tempo a disposizione, visitiamo di fretta il castello che, comunque, non ci lascia troppo entusiaste rispetto a quelli visti precedentemente; non ci addentriamo troppo nemmeno nei giardini che, invece, sembrano molto curati e meriterebbero più tempo. Volendo, c’è la possibilità di fare un tour in barca per avvistare le foche (se dovessimo tornare lo faremmo molto volentieri).
Rientriamo dal tour nel tardo pomeriggio e, dopo una doccia calda, usciamo per cena optando per un tipico fish and chips in un pub caratteristico, poi passeggiata verso il porto e tra le vie del minuscolo centro.
Giorno 7
La mattina del settimo giorno ci alziamo di buon ora e, dopo aver salutato calorosamente il nostro adorato padrone di casa, ci dirigiamo alla piccola piazzetta della città e prendiamo l’autobus che ci porta ad Armadale, zona portuale a sud dell’isola.
Sotto la pioggia battente raggiungiamo la biglietteria del porto e acquistiamo il biglietto per il traghetto che ci porterà a Mallaig (17£). Durante il tragitto abbiamo a malapena il tempo di asciugarci dalla pioggia e riscaldarci un pò, perché in meno di mezzora siamo già al porto di Mallaig.
La pioggia non ha intenzione di cessare e munite di k-way ed un unico ombrello, seguiamo subito a piedi le indicazioni per la stazione dei treni, dove parte il famoso treno a vapore di Harry Potter (in realtà non si chiama Hogwarts Express come nel film, ma il vero nome è Jacobite). Da amanti della saga non volevamo farcelo sfuggire ma, purtroppo, scopriamo che il primo treno disponibile è già pieno, per quello successivo dobbiamo aspettare troppo tempo e, inoltre, il costo del biglietto è davvero eccessivo (circa 35 £); optiamo a malincuore per il treno di linea che percorre comunque la stessa tratta e ammiriamo Jacobite solo da fuori.
Dopo aver acquistato il biglietto per Fort William nella microscopica stazione, approfittiamo dell’attesa per visitare la piccola cittadina che, più che piccola, si rivela ben presto minuscola e dopo solo dieci minuti, siamo già sedute al caldo per mangiare qualcosa.
Il viaggio verso Fort William ci lascia incollate al finestrino per tutto il tragitto: i paesaggi sono mozzafiato, la natura è protagonista di uno spettacolo di colori tra verdi intensi e rossi sfumati. Quando finalmente percorriamo il lungo viadotto citato nella stessa saga di Harry Potter (Glenfinnan Viaduct) non rimaniamo deluse: incantevole, altissimo e maestoso, proprio come ce lo immaginavamo; vediamo anche il luogo dove, nel film, si trova la tomba di Silente.
Il resto del viaggio prosegue con sfondi magici e una volta arrivate alla carinissima destinazione ci dirigiamo verso il centro di Fort William a piedi, alla ricerca di un posto per la notte. Anche stavolta non è impresa semplice: dobbiamo percorrere diverse vie prima di imbatterci in una stramba signora che ci offre una sistemazione. Prima ancora di varcare la soglia, l’anziana donna inizia ad impartire ordini su come dobbiamo comportarci; il tono è quasi minaccioso ed ogni nostro passo è seguito dalle sue raccomandazioni. Ci obbliga a posare gli zaini, togliere le scarpe e sederci con lei per bere un thè; ci riempie di domande e dopo altre precisazioni su come usare stanza e bagno, ci avvisa che la colazione del mattino seguente verrà servita dalle 7:30 alle 7:45, non un minuto di più! Insomma un soggetto particolare, ma comunque adorabile a modo suo.
Una volta seguite tutte le istruzioni possiamo uscire per visitare la città. Sovrastata dalle alte vette delle Highlands e bagnata dalle acque del Lago Linnhe, Fort William è davvero un gioiellino scozzese. Le vie del centro sono piacevoli percorsi tra negozietti e casette ordinate e il tratto pedonale lungo le rive del lago regalano un silenzio magico.
Verso sera scegliamo un pub situato nella via principale che offre musica dal vivo e ci gustiamo un piatto a base di salmone locale.
Giorno 8
Il tour della Scozia prosegue a pieno ritmo e, dopo esserci alzate di buon mattino per la colazione lampo offerta dalla nostra cara signora, saliamo in autobus e ci mettiamo in marcia verso il villaggio di Stirling (famoso per la famigerata battaglia dello Stirling Bridge, in cui l’esercito scozzese guidato da William Wallace, sconfisse l’armata inglese nel 1297).
Lungo la strada decidiamo di fare una sosta nella valle di Glen Coe che vanta panorami tra i più suggestivi di tutta la Scozia.
L’unica strada che attraversa la vallata è immersa nel silenzio e nella natura che qui fa da padrona. L’unico, piccolo, centro abitato che si incontra dispone di pochissime case e servizi ma, per chi vuole, è possibile reperire informazioni sulle varie escursioni, più o meno impegnative.
Noi ci limitiamo a trovare un punto panoramico da cui goderci un po’ la vista e il silenzio che regalano una quiete unica.
Dopo aver mangiato un boccone immerse nella natura, riprendiamo l’autobus nello stesso punto in cui eravamo scese e procediamo verso Stirling. Ovvio dire, che in un viaggio del genere gli imprevisti sono da mettere in conto, e noi questo lo sapevamo, ma di certo non potevamo immaginare di non riuscire a trovare un posto per dormire in tutta la città.
L’avventura a Stirling:
“Come sempre abbiamo fatto dall’inizio del nostro viaggio, una volta arrivate a Stirling ci incamminiamo alla ricerca di una sistemazione per la notte. Iniziamo a girare per le vie della città e bussare alle prime Guest House che incontriamo, senza però riscuotere successo. Percepiamo subito uno strano clima, (fin’ora gli scozzesi si sono dimostrate persone più che gentili ma qui, molti non ci aprono nemmeno la porta, altri ci liquidano senza troppe parole), finchè due signori del posto ci spiegano come in quel periodo sia praticamente impossibile trovare posto per dormire se non si prenota con largo anticipo e che il giorno successivo si svolgerà una festa cittadina. Dando un’occhiata su internet per avere più chiara la situazione, scopriamo che il 95% delle strutture per quella notte sono piene. Desolate e preoccupate (è sabato sera e nessun autobus passa a Stirling dopo le 18:00) ci mettiamo alla disperata ricerca dell’ipotetico 5% di possibilità di trovare qualcosa. Nel frattempo, proviamo a cogliere la bellezza di questa piccola cittadina situata su più livelli e sormontata dallo splendido castello che riusciamo a vedere solo da fuori.
Bussiamo davvero ad ogni porta, persino in hotel a 4 e 5 stelle, senza trovare davvero nulla. Ormai è sera, dopo diverse ore e i km percorsi zaino in spalla, la stanchezza inizia a farsi sentire e frustrate dall’ennesimo rifiuto ci fermiamo per mangiare qualcosa da McDonald’s (l’unico che rimane aperto fino a tardi). Intorno alle 2:00 di notte ci buttano letteralmente fuori, così per la gioia delle nostre spalle, riprendiamo gli zaini e andiamo a zonzo per la città sperando che il tempo scorra velocemente (il primo autobus della domenica mattina per Glasgow parte alle 7:00).
Camminiamo e camminiamo, la città è semideserta, incontriamo giusto un locale aperto dove si balla, ma non siamo in vena di far festa e così, proviamo ad ignorare il sonno, aspettando l’alba accovacciate e infreddolite sulla panchina di un parco (insomma, una di quelle esperienze poco piacevoli, che però si ricordano con un sorriso negli anni). L’alba, in qualche modo arriva, tremolanti e bagnate da una fastidiosa pioggia finissima ci mettiamo in marcia verso un riparo. Sono le 6:00 circa e per nostra fortuna McDonald’s è di nuovo aperto. Fatichiamo a tenere gli occhi aperti, ma dopo un thè caldo ci dirigiamo finalmente a prendere l’autobus che ci porterà a Glasgow.
Giorno 9
Una volta a Glasgow, non abbiamo intenzione di aspettare un solo minuto per posare gli zaini e riposarci un po’, così ci catapultiamo nel primo hotel che ci appare una volta fuori dalla stazione degli autobus: Holiday Inn. Paghiamo circa 100£ per una stanza doppia (cara, ma per stavolta ce lo concediamo) e in men che non si dica collassiamo sul comodo lettone.
Ma Glasgow ci aspetta, abbiamo tanto da vedere e in meno di due ore siamo di nuovo sveglie e operative, pronte per visitare quella che viene considerata capitale economica della Scozia.
Dopo un pranzetto veloce, iniziamo il giro dalle vie principali del centro, passando per lo “Style Mile”, zona di un miglio quadrato che comprende negozi di grandi marchi, boutique di ogni genere e centri commerciali, considerata il paradiso dello shopping.
Continuiamo la passeggiata verso il “Lighthouse”, affascinante palazzo sede del Centro di Design e Architettura scozzese, in cui potete visitare gratuitamente la mostra dedicata all’architetto Mackintosh (realizzatore dello stesso Lighthouse); è possibile salire in cima alla torre per godersi lo skyline della città.
Proseguiamo il giro passando di fronte alla Galleria d’Arte Moderna che decidiamo di non visitare per le basse recensioni lette su internet ma, ammiriamo da fuori la statua a forma di cavallo con un birillo in testa, posta davanti all’ingresso del museo.
Arriviamo a George Square, grande piazza nel cuore della città, dedicata al Re Giorgio III d’Inghilterra, in cui domina il Municipio di Glasgow, uno tra i più prestigiosi edifici della città, sede del Consiglio Comunale da oltre cent’ anni. Accusando ancora un po’ di stanchezza, ci coccoliamo con una cenetta in una delle tante catene giapponesi e rientriamo presto in hotel.
CURIOSITA’:
Glasgow è meta turistica rinomata per la sua vita notturna. Il centro città e la West End contano circa 800 tra pub, ristoranti, locali con concerti e musica dal vivo. Per chi preferisce un po’ di tranquillità, può invece contare sui 70 parchi di Glasgow.
Giorno 10
Per noi è l’ultimo giorno in Scozia, l’autobus che ci riporterà a Edimburgo parte nel primo pomeriggio, così in mattinata continuiamo la nostra visita a Glasgow.
Arriviamo con l’autobus (qui non c’è la metro), alla splendida Cattedrale di San Mungo, principale chiesa della città. L’entrata è gratuita e decidiamo di entrare per apprezzare anche dall’interno la bellezza dello stile gotico.
Alle spalle della Cattedrale, sulla sommità di una piccola collina, sorge il cimitero della città, la Glasgow Necropolis, che vanta più di 3500 monumenti funebri. Essendo un posto caratteristico, decorato con vari obelischi, statue e monumenti, decidiamo di non perdercelo facendo un breve giro.
Proprio di fianco alla Cattedrale si trova anche il Museo religioso, il St. Mungo Museum of Religious Life and Art che decidiamo di non visitare.
Proseguiamo a piedi verso il polmone verde della città, il Glasgow Green, bellissimo parco che si affaccia sul fiume Clyde. Un parco ideale per pic-nic e passeggiate, in cui risiedono anche alcune attrazioni gratuite come il Palazzo del Popolo (museo di storia locale e sociale). Approfittiamo della quiete del parco per un pranzo al sacco, prima di ritornare in Hotel, recuperare gli zaini e salire sull’autobus direzione Edimburgo.
Dopo circa un’ora, eccoci tornate al punto di partenza del nostro tour. Abbiamo ancora tempo, ma piove a dirotto e siamo costrette a rifugiarci in un centro commerciale, poco distante dalla stazione degli autobus. Ci prendiamo un thè caldo e, solo quando la pioggia si placa, decidiamo di fare un’ultima passeggiata per le vie di Edimburgo, per poi dirigerci in aeroporto.
Abbiamo scelto questo tipo di tour della Scozia perché, pur essendo classico e lineare, tocca città e luoghi più importanti.
Ovviamente le varianti sono tante e potete prendere spunto dal nostro itinerario per crearne uno personalizzato e su misura per voi.
La cosa certa è, che ovunque passerete, la Scozia vi riempirà gli occhi di colori vivi e il cuore di sensazioni magiche:
laghi e ruscelli, che fanno da specchio al blu del cielo, si alternano ai verdi intensi delle distese erbose; i pascoli sono i veri ed unici abitanti di questi luoghi incantevoli, immersi nel silenzio e nella quiete delle campagne scozzesi.
I meravigliosi castelli sparsi per tutto il Paese sono il simbolo dell’importanza storica e culturale della Scozia.
Per ultimo, vorrei precisare di quanto gli scozzesi siano simpatici, gentili e propensi ad aiutare i turisti, o almeno, così è stato per noi.
Che altro dire…provare per credere!!